Alla fine di ognuna delle dieci giornate del Decameron, l'allegra brigata di belle fanciulle e giovani accompagnatori si raduna in piacevoli cene che si concludono con balli e canti. E ogni sera il re o la regina della giornata incarica qualcuno di cantare un'ultima canzone, accompagnato dalla musica: un suggello allegro, triste, malinconico, provocatorio del tempo trascorso, degli amori nascenti o sottilmente rifiutati. Rileggiamo insieme queste dieci canzoni. E poi leggiamo un'ampia scelta di rime d'amore che Boccaccio ha scritto lungo tutta la sua vita, da quelle per fiammetta agli ultimi amori. Poesie molto vicine ai versi di Dante e del suo amico Francesco Petrarca, spesso più semplici, in compenso più vicine alla nostra sensibilità "moderna".