La poesia di Grattarola, in linea con la tradizione dell'ermetismo ligure del Novecento, risente soprattutto degli influssi di Sbarbaro e Montale. I versi, intensamente evocativi, si manifestano nell'uso garbato del "chiaroscuro", attraverso una metafisica che sembra assumere consistenza in una visione leopardiana della natura e dell'universo. Non rari, incursioni e richiami di una Grecia antica, fonte storica di modelli di arte, miti e filosofia, laddove esistessero ideali e intuizioni di ben ampio respiro universale.