Il libro racconta il rapimento di una giovane, che suscita accese discussioni sulla questione d'onore in una città siciliana, nella quale vive una comunità variegata, con una mentalità molteplice e mutante, connotata da umori sanguigni, abitudini ataviche ed eccessi. In tale contesto sociale persistono il maschilismo, lo scambio di favori e il familismo amorale, mentre stenta ad affermarsi il senso del bene comune, del bello e del sacro.I "disamorati" con i loro pettegolezzi costringono all'emarginazione e all'isolamento sociale Carmela, vittima della violenza sessuale. A causa dell'amara esperienza da fujùta, l'anima della donna - figlia di un bovaro arricchito, ancorato ad una visione tradizionale dell'onore e della roba - si sdoppia: da docile e arrendevole diventa anche rabbiosa e selvaggia. L'evento provoca tra i concittadini commenti salaci e fa nascere elucubrazioni arzigogolate sull'amore, sul rapporto di coppia e sulla parità di genere, argomentazioni, che riecheggiano i sofismi e le controversie declamatorie, tipiche del modo di dialogare non sempre misurato e pregevole dei siciliani.