Quando iniziò il presidio dei lavoratori che stavano costruendo il nuovo teatro comunale di Vicenza era il 20 gennaio 2005, una giornata gelida. Da quel giorno e per mesi si sviluppò una lotta difficile e piena di ostacoli che fu emblematica di grandi questioni tuttora irrisolte: il lavoro, i diritti negati, l'immigrazione, l'arroganza padronale, l'indifferenza diffusa, l'incapacità delle istituzioni di governare e risolvere i veri problemi della nostra società, il torpore di tante persone. I protagonisti furono soprattutto operai immigrati dall'est Europa e dal Magreb, la Fillea Cgil, i Comunisti Italiani ai quali si unirono centinaia di cittadini in una "gara" di solidarietà e sostegno straordinaria. I protagonisti di questa lotta non hanno chiesto favori né hanno accettato elemosine, hanno solamente preteso quei diritti che sono alla base della vita democratica e hanno avuto la determinazione necessaria per prendersi questi diritti. Infine, hanno vinto. Ma la storia di lotta, che questo libro racconta con la concitazione dell'epoca, è anche una testimonianza cruda delle ingiustizie dei subappalti che a 20 anni di distanza tuttora sopravvivono.