Il saggio ripercorre l'evoluzione dell'architettura e dell'ingegneria strutturale a partire dalla Rivoluzione Industriale, concentrandosi sul concetto di "luce" come elemento costruttivo e simbolico. Dalla fine del Settecento fino al Novecento, l'architettura si trasforma radicalmente: la struttura prende il posto dell'ornamento, l'acciaio e il vetro diventano protagonisti, e la leggerezza visiva si impone come nuova frontiera progettuale. Il testo esplora la crescente importanza della luce strutturale, ovvero l'intervallo tra due appoggi, e la sfida ingegneristica dello sbalzo, esaminando progetti utopici e realizzazioni concrete. Il volume si propone quindi come un viaggio attraverso la sfida alla gravità, la conquista di una nuova leggerezza e il desiderio umano di costruire spazi sempre più aperti, liberi, sospesi, dove la luce diventa protagonista e metafora di progresso.