Secondo Cazzola i giovani sono una "generazione invisibile" condannati a vivere come in una società organizzata per caste al cui vertice agisce una inamovibile gerontocrazia. Non è stato sempre così: negli anni Sessanta le nuove generazioni furono protagoniste della storia, portarono un affiato innovatore nella politica, nel sindacato, nella cultura e nei rapporti sociali. Adesso c'è il rischio di una radicale emarginazione di intere classi d'età costrette a vivere all'esterno della Cittadella fortificata dei diritti soltanto per garantire agli anziani le loro certezze.