Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Il Porto Sepolto seguito da Derniers Jours

Sottotitolo non presente

Descrizione

Opera d'esordio di Giuseppe Ungaretti, pietra miliare della poesia del Novecento, «coagulo mitico che contiene in nuce i simboli e le matrici figurali del suo intero percorso poetico», Il Porto Sepolto è qui commentato da Carlo Ossola, autorevole guida nel complesso percorso di "riconoscimento" e di "quête" di un giovane autore che si definiva «frutto / d'innumerevoli contrasti d'innesti». Una ricerca che il poeta realizza grazie alla tensione della scrittura raccolta nell'essenziale, al brevissimo verso scolpito nella memoria della tradizione e nella guerra di popolo. L'edizione 1916 del suo primo libro si amplia qui, secondo un progetto dello stesso Ungaretti risalente al 1919 ma mai realizzato, con i versi in francese della plaquette La Guerre, apparsa proprio nel 1919 (e poi raccolta, nello stesso anno, in clausola ad Allegria di Naufragi), e con la sezione P L M, che organicamente appartiene alle poesie francesi di Derniers Jours. Nel progetto di un Porto Sepolto bilingue prende forma il desiderio del giovane poeta di cimentarsi con i propri amici d'oltralpe, di inscriversi nel loro stesso campo di ricerca. Con queste poesie Ungaretti entra in emulo dialogo con i compagnons de route: Apollinaire, Breton, Cendrars, Jacob, Salmon, nella cornice delle avanguardie parigine; e attinge, non meno, ai grandi classici europei, in quell'«inconstant stay» del sonetto 15 di Shakespeare che sarà l'ossimoro permanente della sua poesia, come afferma nei versi di Nostalgia: «e come portati via / si rimane».
Il Porto Sepolto seguito da Derniers Jours
20,00

 
Photo gallery principale