Il testo analizza le prospettive economiche di Hayek e Keynes come alternativa al programma di ricerca neoclassico, evidenziando, però, come anche queste due visioni, rimanendo legate all'ontologia dell'utile pleonectico, non riescano a risolvere pienamente il nodo etico delle disuguaglianze. Viene, così, proposto come "quarta via" il paradigma genovesiano dell'economia civile, per promuovere una diversa governance della globalizzazione in grado di coniugare crescita, giustizia e sostenibilità, poiché basata sulla fides publica e sul bene comune come costruzione collettiva.