«Vista dall'India o dalla Cina, la nostra civiltà occidentale appare come una succursale della civiltà greca. Ma il passaggio dalla Grecia classica all'Europa moderna non s'è realizzato attraverso una filiazione diretta. Tra le due vi è stato spazio per delle mediazioni: quelle del Rinascimento umanista, e, precedentemente, della cristianità medievale, sono a tutti note. Gli storici hanno appreso a riconoscere l'importanza di un'altra mediazione, anteriore nel tempo, quella operata dalla civiltà della tarda antichità». All'immagine ormai usurata di una decadenza nella barbarie lunga centinaia d'anni, Marrou sostituisce la immagine di un'altra civiltà, non identificabile né con quella romana classica, né con quella cristiana medievale, durata dal III al VI secolo d.C. È un mondo originale e fecondo, ricco di religiosità, di espressione artistica, di poesia, di fantasia, di socialità e di gioco, che - come dimostra questo volume - fa parte a pieno titolo del nostro patrimonio culturale.