Il volume percorre, con saggi diversi legati da un unico filo conduttore, la storia linguistica dei libretti, dalle origini dell'opera lirica italiana, lungo il suo glorioso e magnifico percorso, fino ad arrivare ai giorni nostri. Per il Seicento sono illuminate figure poco note della librettistica e dell'opera italiana all'estero (Virgilio Puccitelli in Polonia) e dinamiche di passaggio attraverso momenti e stili differenti (riscritture di opere, nel libretto e nella musica, dal Barocco all'Arcadia). Per il Settecento ritorna la figura del grande Da Ponte. Della scena ottocentesca in questo libro è padrone assoluto Verdi, in compagnia di Rossini e della discussa opera verista. Ma l'opera, ben viva nonostante le previsioni di morte dopo Puccini, offre spunti e autori interessanti lungo il Novecento (Pizzetti, Bacchelli), e conosce oggi una nuova vitalità, messa in luce nell'ultimo saggio dedicato a una nota compositrice dei nostri giorni, Silvia Colasanti, e al rapporto tra parole e musica nel suo ricco e variegato teatro musicale.