In un quadro di grande frammentazione dei saperi, all'antropologia teologica è chiesto di ripartire dall'uomo, offrendo un orizzonte di riferimento nel quale rintracciare criteri di discernimento sull'umano. Per assolvere a tale compito essa deve porsi in dialogo non solo con le varie materie teologiche, ma anche con altri saperi scientifici e aree cognitive. L'autrice approfondisce il tema della dialogicità dell'antropologia teologica a partire dall'assunzione delle provocazioni della realtà contemporanea.