Il Medioevo riscopre la filosofia classica greca e il pensiero dei Padri della Chiesa greci e latini. Un nuovo sapere viene elaborato nei monasteri e nelle scuole delle cattedrali, per giungere poi alla creazioni dei collegi e delle università. Il mondo monastico e quello delle scuole hanno accenti diversi e testimoniano la ricchezza dello spirito e del pensiero medievale. Secondo Inos Biffi, notissimo storico della teologia e della filosofia del Medioevo, il xii e il xiii secolo costituiscono, sulla scorta del grande storico e padre Concilio Vaticano ii, un vero "Rinascimento" del sapere, che crea le radici per tutta la dialettica, la razionalità e la filosofia occidentale. Nelle università le differenze di accento si ripeteranno, e qui tra i domenicani come Tommaso d'Aquino e i francescani come Bonaventura, senza il proseguo dell'apporto monastico con Bernardo di Chiaravalle e i cisterciensi. Ineccepibile sul piano scientifico, il volumetto costituisce una perfetta introduzione al Medioevo e una mirabile sintesi su come si è sviluppato il sapere e il suo insegnamento durante i secoli, a partire dall'anno Mille.