La logica contemporanea è gravemente malata. Si parla di pensiero debole, di crisi dei fondamenti, di teoremi limitativi, senza mai ipotizzare che questa collezione calamitosa sia il frutto di qualche carenza d'approccio. Molti sono i sintomi che l'ortodossia si rifiuta di accettare come tali; la situazione d'incertezza determinata dai paradossi costringe anche le più affidabili teorie a contorcimenti quasi incredibili. La logica, però, non deve diventare quella bizzarra disciplina esoterica che sta diventando, deve poter parlare con architetti, negozianti, agricoltori. Ma ciò esige un radicale ripensamento.