Durante il Rinascimento nacque una scuola di riformatori sociali che promuovevano una nuova, ambiziosa forma di meritocrazia politica, il cui scopo principale era quello di preparare una classe dirigente costituita da cittadini virtuosi. All'interno di questa scuola il maggior pensatore politico fu il senese Francesco Patrizi, filosofo umanista le cui opere nel XVI secolo ottennero una fama pari ai più celebri testi di Machiavelli. Questo volume costituisce il primo ampio studio dedicato alla vita e alle opere di Patrizi, le cui idee non è esagerato definire radicali per l'epoca: fu uno dei primi sostenitori dell'alfabetizzazione universale e dell'importanza dell'urbanistica nel promuovere valori civili; riteneva inoltre che per una società sana fosse necessario limitare il potere dei più abbienti, proteggere i bisognosi dai debiti e ridurre l'autonomia politica del clero. Straordinario rappresentante della cultura rinascimentale, Patrizi merita di essere posto sullo stesso piano dei massimi pensatori politici di quel periodo storico, quali Niccolò Machiavelli, Tommaso Moro e Jean Bodin.