Descrizione
Raggiungere l'arcipelago di Vega, poco più a sud del Circolo polare artico, è come spingersi ai confini del mondo. In queste isole le onde si infrangono su scogliere a picco sul mare, il vento schiaffeggia violentemente ogni accenno di arbusto e, per la maggior parte dell'anno, non c'è alcuna presenza umana. Su una di esse, Fjærøy, l'«isola degli uccelli» norvegese, da secoli si rinnova un rituale antico e straordinario, frutto dell'alleanza silenziosa tra esseri umani e natura: mani pazienti preparano i nidi per gli edredoni, le anatre del Nord, e in cambio raccolgono il loro piumino, raro e prezioso. È qui che James Rebanks, pastore delle colline del Lake District inglese, ha incontrato per la prima volta Anna Måsøy, «la donna delle anatre», che, nella sua piccola casa di legno sferzata dalle intemperie, è l'ultima custode di quella fragile tradizione. Anni dopo, quando la salute di Anna vacillerà, Rebanks tornerà sull'isola per aiutarla in una nuova - forse l'ultima - stagione di raccolta: l'estremo tentativo di conoscere e conservare un sapere destinato a scomparire. In quel luogo farà esperienza di un modo diverso di abitare la Terra, fatto di attese, silenzi, gesti precisi e attenti. Osserverà il volo degli uccelli sull'acqua, preparerà con le alghe i nuovi nidi, pulirà le piccole capanne che dovranno accogliere gli anatroccoli. Imparerà un altro modo di misurare il tempo e l'esistenza. Il posto delle maree è il racconto di questa scoperta e del lento disvelarsi di un paesaggio interiore che respira all'unisono con il paesaggio esterno: il tentativo di ritrovare la speranza nel mondo attraverso un nuovo patto con se stessi e con la natura, stretto in un'isola disabitata e anonima nel mare d'argento.