Chi scrive la storia? Per conto di chi? E con quali fini? In questo saggio fondamentale, apparso per la prima volta nel 1976 e ancora oggi di straordinario interesse, Jean Chesneaux indaga il rapporto tra sapere, potere e memoria collettiva, interrogandosi su come vengono costruite le narrazioni dominanti e perché certe versioni dei fatti prevalgono su altre. Richiamandosi alla tradizione marxista, ma aprendosi anche alle sue evoluzioni più recenti, l'autore demistifica il "mestiere dello storico": ne smaschera le complicità ideologiche e mette in discussione la costruzione della storia ufficiale, anticipando tematiche centrali nell'odierna era dei social media e della post-verità. Uno scritto profetico, che anticipa le attuali tensioni fra realtà e manipolazione e che invita a una riappropriazione popolare del passato come strumento necessario per immaginare il futuro.