Nel 1996, sette monaci trappisti vengono sequestrati nel monastero in cui vivono, lavorano, soccorrono i malati, anche quando si tratti di terroristi. Successivamente vengono barbaramente trucidati e decapitati. A Tibhirine, in Algeria, a distanza di quindici anni dalla consumazione del martirio, il monastero continua a vivere di una presenza diversa. "Le relazioni di buon vicinato, il lavoro agricolo in comune e l'accoglienza al monastero continuano ad approfondire le radici di questa presenza e tengono viva la testimonianza dei monaci". Così come il giardino, luogo di memoria, di pace, di incontro con la popolazione musulmana. Domanda aperta sul futuro dell'uomo. "Non è al cielo, non è altrove, che io sono chiamato a essere testimone del Vangelo e dell'amore di Dio. È qui, oggi, sulla terra di Tibhirine". Jean-Michel Lassausse