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Nonostante Hobbes. Lavoro e antropologia tra...

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Descrizione

La strana esaltazione della "fine del lavoro" che per decenni è stata in voga anche a sinistra sembra giunta al termine. Ricerche e studi stanno riconsiderando il lavoro non solo come fatto empirico ed economico ma come cornice di una nuova antropologia, come fonte di identità e soggettivazione. La nuova "questione antropologica" origina da lontani antecedenti: su tutti, Machiavelli e Hobbes. I cui presupposti teorici - dalla malvagità innata dell'essere umano all'intrinseco egoismo, fino alla politica intesa come esercizio della violenza - devono quindi essere ripresi, esplicitati e rimessi in discussione. Con la riscoperta della centralità del lavoro, ciò che è buono, degno di amore o pieno di valore resta accessibile solo dalla prospettiva delle nostre azioni: il lavoro si conferma così quale mezzo indispensabile alla realizzazione di sé e allo sviluppo della democrazia.
Nonostante Hobbes. Lavoro e antropologia tra...
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