Partendo da una storicizzazione del termine "intertestualità" e applicandolo alla letteratura romanza e alla produzione boccacciana, il saggio illustra come il "Decamerone" e l'intera produzione di Boccaccio attinga, oltre che dalla realtà della Firenze trecentesca, da molteplici e variegate fonti, sia della tradizione orale che da quella scritta.