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Urbiquità. La città ovunque

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Descrizione

Un diario di navigazione nel paesaggio urbano in trasformazione che mescola teoria, azione e deriva psicogeografica. Ripercorrendo le proprie esperienze militanti, artistiche e di ricerca nella Firenze travolta dalla turistificazione, nella Berlino dopo la caduta del muro e nella New York sulle ceneri del ground zero, l'autore reinterpreta il concetto di città in relazione al crescente intreccio tra produzione di spazi e immagini. Mentre fabbrica e conflitto diventano sempre più invisibili, le città si sono trasformate in dispositivi di produzione, distribuzione e consumo di immagini, dando origine a un nuovo urbanesimo cinematico. Finanzializzazione, gentrification, festivalizzazione e turistificazione dei centri urbani corrispondono ad altrettante forme di controllo su flussi visuali che richiedono nuovi strumenti di analisi. In questo processo, le tecnologie svolgono un ruolo cruciale: tutto ciò che un tempo giustificava l'esistenza della città come entità spaziale discreta e circoscritta - mercato, educazione, intrattenimento, cultura, sanità, cura - è ora disponibile virtualmente ovunque. Eppure la città è viva e vegeta: diluita nell'urbanizzazione planetaria, ha cambiato ruolo, consistenza e disposizione, ma continua a essere elemento fondamentale del paesaggio umano. La sua ultima incarnazione, e al tempo stesso nemesi, è la città-piattaforma, un'infrastruttura tecnologica che supporta il processo di estrazione capitalistico attraverso controllo e concentrazione dei dati. Lo stadio finale di tale evoluzione è la condizione di urbiquità.
Urbiquità. La città ovunque
18,00

 
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