Non un idillio, ma un'ossessione che pulsa nelle tempie più del cuore. Leonice, fragile nonostante il suo nome evocativo, è intrappolata in una spirale oscura con il suo professore, Pietro Molina. Il loro legame è un labirinto di ambiguità, protezione e possesso. Attraverso una prosa poetica intrisa di anafore, il lettore è condotto nel monologo interiore di Leonice, sentendo palpabile il tormento delle sue emozioni contrastanti.