Lucien Goldmann applica la metodologia marxista-dialettica alla letteratura francese del Seicento, analizzando la "visione tragica" in Pascal e Racine. Legge il conflitto fede-ragione del giansenismo come espressione delle contraddizioni della borghesia parigina, divisa tra critica sociale e adesione monarchica. Collegandoli a Hegel, Marx e Lukács, interpreta i testi come strutture simboliche che rivelano tensioni storico-materiali: la tragedia riflette l'alienazione in un mondo senza Dio, con utopia irraggiungibile. L'opera fonde sociologia, filosofia e critica letteraria, mostrando l'incarnazione di lotte di classe.