«Il lavoro di Ghirri sembra avere un effetto quasi universale su chiunque s'imbatta in lui. Si guarda una mezza dozzina di sue foto e si cade subito sotto il suo incantesimo. L'iniziale reazione entusiastica - "Che grande fotografo!" - produce, sulla base di pochi altri esempi della sua arte, la convinzione: "È un grande fotografo!". In realtà, questa potrebbe essere una minimizzazione. Con una più avanzata capacità di valutazione fotografica non si diventa semplicemente ammiratori di Ghirri; ci si converte». Geoff Dyer «Tutti i tipi di foto costituivano per Luigi un alfabeto, da Walker Evans (il suo fotografo preferito), al fantastico Eugène Atget, ad André Kertész, ai personaggi di Nadar, agli innovatori Moholy-Nagy e Muybridge. A Reggio Emilia Luigi non insegnava la foto come arte separata dal resto, ma come appartenente a un alfabeto dove si collegano varie abitudini del vedere, e in cui riconosciamo un mondo abitabile». Gianni Celati Il volume presenta la trascrizione integrale delle lezioni tenute da Luigi Ghirri all'Università del Progetto di Reggio Emilia tra il 1989 e il 1990.