La figura del dragomanno, interprete e intermediario tra universi linguistici, diplomatici e religiosi, emerge in questa monografia come attore centrale della vita quotidiana e istituzionale della Custodia di Terra Santa in epoca ottomana. Attraverso l'edizione e il commento di un corpus documentario inedito - venti atti della corte sciaraitica di Gerusalemme (1561-1671) e tre documenti contabili del convento di San Salvatore (1711-1773) - l'autore restituisce il profilo di queste figure non solo come interpreti, ma anche come mediatori legali, amministratori economici e protagonisti della complessa trama sociale e linguistica della Gerusalemme ottomana.