Se l'ambiente aerobico terrestre fosse governato unicamente dai flussi di energia, cioè dalla termodinamica, sarebbe distruttivo per le molecole biologiche. La vita esiste sulla Terra perché la natura riesce ad aggirare i limiti imposti dai fattori energetico-termici e probabilistici sfruttando il fattore tempo e perturbando continuamente la termodinamica dei processi. Dunque, è questa situazione di instabilità controllata che ci permette di sfuggire, anche se solo temporaneamente, dallo stato finale di equilibrio termodinamico, ineluttabile, distintivo della morte. Da questa analisi, ortogonale rispetto a qualsiasi dimensione spirituale, emergono con evidenza le due grandezze protagoniste della vita biologica, che in essa fluiscono, la regolano e la mantengono: l'energia e il tempo.