Lisa, 17 anni, adottata da piccola in Ucraina, muore per le cure in un famosissimo ospedale pediatrico romano. Ma per il giudice "il fatto non sussiste". Un ultimo insulto a Lisa ma soprattutto un messaggio chiaro a chi cerca di fare valere i propri diritti nelle situazioni in cui si è più fragili e vulnerabili. Il "mito" di Lisa viene qui sostanziato in un processo immaginario segnato da una serie di dialoghi impossibili tra chi ci ha lasciato e chi è ancora in vita. Ma gli argomenti trattati sono più che reali, mostrandosi in tutta la loro durezza. A seguito della sentenza, Lisa lascerà ai presenti dei regali nell'estremo tentativo di offrire loro un riscatto sociale e morale. Tanto dobbiamo alla memoria di Lisa.