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Te lo do io il design. Storia di evitabile follia

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Descrizione

Questo libro, il cui tono oscilla tra il serio e il faceto, si propone di mettere alla berlina un certo Design contemporaneo che, nella creazione di oggetti d'uso, sembra compiacersi nel voler stupire il "malcapitato" fruitore, puntando molto sull'estetica e meno sull'immediata comprensibilità della funzione. L'autrice è una cronista e non un'esperta del ramo. Dunque, le sue osservazioni e le note critiche non hanno come base il retroterra dell'addetta ai lavori. Del resto, l'idea la sfiorò molti anni fa (abbandonata e ora ritrovata) in una città del Nord, sotto la doccia di una camera d'albergo. Una doccia-idromassaggio, per la precisione. Ingranaggio così complicato che, con cuffia e accappatoio, Fumagalli dovette chiamare la reception e chiedere aiuto. L'inconveniente si ripropose in altre situazioni. Di più: conversando con colleghi giornalisti e amici, ebbe modo di constatare che il disagio era diffuso. Non soltanto sotto la doccia e di fronte ad altri oggetti di servizio in bagno. Ma anche nelle camere (illuminazione complicata da attivare, comodini a prova di ginocchio...) e sulle tavole dei ristoranti dove i designer di piatti e posate, a quanto sembra, pensano a tutto fuori che all'uso degli stessi.
Te lo do io il design. Storia di evitabile follia
15,00

 
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