Omar Fassio, psicoanalista, e Massimo Tallone, scrittore, tornano a conversare per via epistolare. Questa volta vanno dritto al cuore della cosa, perché il loro cimento è tutto dentro una parola chiave: fine. Ora maschile, il fine, ora femminile, la fine, quel concetto sgorga fra i due autori e zampilla in rivoli e frammenti di pensiero, osservazioni, stimoli, domande. Avere un fine vuol dire prevederne anche la fine? Ogni inizio contiene già la fine? Ogni fine potrebbe essere soltanto un nuovo inizio? Il bruco sa che la sua fine è la farfalla? Ancora una volta, i due acrobati del pensiero e della parola volteggiano su temi aspri e ariosi, e li rendono domestici, spezzettandoli in tessere che compongono un mosaico policromo ed affascinante.