«Di mio padre ricordo i suoi occhi grandi, penetranti, in grado di leggere le mie fantasie di bambina, le mie titubanze verso le cose nuove della vita. E mi dava un senso di forza e di tranquillità. Parlavo molto con lui. Riusciva a interpretare le mie esperienze con riflessioni che davano un senso alle emozioni vissute» (dalla prefazione di Filomena Di Renzo)