"Quindi, la raccolta esprime nella sua pienezza la condizione primaria del nostro essere, cioè quella capacità di dire e di nominare che mantiene intatte le differenze e salva la nostra singolarità soprattutto quando la lingua è di una ricchezza emozionante con clausole memorabili, scarti improvvisi di senso che spiazzano e stupiscono; c'è un rapporto con la natura così profondo da non meravigliare che l'autore, poi, ne abbia ricevuto in cambio le parole giuste per raccontarlo."