Tra noi, aria di Mohammed Bennis, uno dei maggiori poeti arabi contemporanei, prende le mosse dal pensiero di Anassimene, il filosofo presocratico che nell'opera Sulla natura indicava l'aria come arché, principio primo e soffio vitale da cui tutto ha origine. Nell'universo poetico di Bennis l'aria non è tuttavia solo elemento originario ma anche il luogo in cui l'Io e il Tu si incontrano. «Per noi, incontrare un altro è la capacità di resistere a ciò che le anime deboli non possono. Lasciamo il fango, eleviamoci un po' più in alto nell'aria di montagna o nelle profondità dell'aria.» In questo respiro condiviso, la poesia è appello, invito a ritrovarsi, liberati dalle molteplici schiavitù a cui la cultura dell'utile ci costringe. Il luogo della resistenza è il luogo della poesia. È il luogo della sua presenza, nel tempo, contro il tempo. Non addolcisce la durezza della vita: vi si oppone, la attraversa in un atto di fedeltà assoluta a sé stessa. Nei testi affiorano visioni potenti, in cui meditazione filosofica e testimonianza esistenziale si fondono nelle riflessioni sull'amore, l'amicizia, le radici, il linguaggio e la poesia stessa.