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Misteri al casinò di Sanremo

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Descrizione

Il palpito che precede lo sfiorarsi delle labbra nel primo bacio, la sospensione del respiro fra il puntamento e lo sparo, il silenzio che prepara la rincorsa per il rigore decisivo o anticipa la diagnosi che può cambiare una vita. Varchi temporali segnati da una qualità irripetibile ed esclusiva, dettata - chissà - da una congiunzione astrale di orbite planetarie o dal volere indecifrabile del fato, inesorabile anche per gli dei. Nell'ovattata sala del Casinò, una liturgia laica si ripete con morbosa devozione al tavolo della roulette: nella litania profana che il croupier con gesto studiato ripete, fra il triplice "Les jeux sont faits" e il "Rien ne va plus" si dischiude una sospensione temporale che può disvelarsi catarsi o dannazione. Il roteare della pallina, opposto a quello del cilindro, disegna fuggente la composizione di un destino ineluttabile, metafora di traiettorie di vita che si intrecciano fra velluti e flûte di champagne. Esistenze che incarnano le parole di Schopenhauer "Il destino mescola le carte e noi giochiamo", dimentiche che una casella verde spariglia le probabilità. Lo zero, il vantaggio del banco, numero che gli arabi chiamavano zefiro, come il vento primaverile che - soffiando da ponente - risale dalla passeggiata dell'Imperatrice lungo le scalinate del Casinò sino ai caruggi della città vecchia, accarezzando con le sue ali la via Martiri del Bar Marco e scompigliando i pensieri di Mario.
Misteri al casinò di Sanremo
13,90

 
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