Descrizione
Un piccolo romanzo, appena 180 pagine. Un personaggio che appare e scompare. Una voce narrante apparentemente secondaria. Un'epoca dorata, ma già in rovina. In questo volume, Nicola Manuppelli smonta "Il grande Gatsby" con passione e curiosità, alla ricerca di ciò che ancora oggi rende questo romanzo vivo, potente, quasi ipnotico. L'autore lo affronta prendendo traiettorie inattese, fuori rotta appunto, senza seguire le solite mappe. Il risultato è un percorso originale e sorprendente, dove Gatsby dialoga non solo con la storia dell'America degli anni Venti e Trenta, ma anche con l'opera di Oscar Wilde e con il pensiero di Epicuro, in un gioco di riflessi che ribalta le interpretazioni più consolidate. Non un saggio accademico, ma un racconto critico che si legge come un romanzo: narrativo, pieno di aneddoti e scoperte. Cosa significa veramente "grande"? Chi è davvero Gatsby? E perché questo libro così sottile, così reticente, viene ancora oggi considerato da molti un capolavoro assoluto della letteratura mondiale? Le risposte - e soprattutto le domande - si rincorrono in queste pagine, accompagnate da storie dentro la Storia, deviazioni che aprono nuove prospettive. Ogni capitolo è una lezione fuori schema, che sorprende per la libertà del pensiero e per l'amore con cui viene tracciata. Un libro che è insieme racconto e avventura intellettuale, rivolto a chi Gatsby l'ha già letto, a chi non l'ha letto e a chi non l'ha mai capito davvero. Perché per capire un classico, a volte, bisogna uscire dal sentiero. E lasciarsi guidare da chi conosce la strada, ma ha scelto di perderla.