Non è assetata di potere come la Lady Macbeth di Shakespeare, ma di vita e di amore la protagonista di questo racconto di Nikolaj Leskov, scritto nel 1865 e dal quale Dmitrij Sostakovic nel 1932 trasse un'opera che suscitò le ire e la censura di Stalin. Bella e vivace, Katerina L'vovna è stata data in sposa al ricco mercante Zinovij Borisyc, ma si sente soffocare nell'angusto ambiente di provincia. Per sfuggire al grigiore e alla noia - quella «noia russa» che può trasformarsi in un demone - cede alle lusinghe di un servo del marito e si abbandona a una passione cupa e morbosa che scatena in lei una follia omicida. La sua ricerca di libertà è una violenta ribellione contro un mondo patriarcale di cui si considera una vittima - il marito imbelle, il suocero avido e lascivo, l'amante meschino e infedele -, ma finirà per condurla alla perdizione e alla rovina.