Vu au passage in Africa racconta il viaggio in autostop che porta il protagonista dalla Tunisia fino in Niger, attraverso l'Algeria, il Marocco, la Mauritania, il Senegal, il Mali, il Ghana e il Burkina Faso (allora Alto Volta). Il fascino dei luoghi - dal deserto alle foreste tropicali - e le persone che incontra lasciano in lui un segno profondo. Centrale è la scoperta del rapporto tra libertà e solitudine, come quando, in un momento di crisi, il protagonista scoppia a piangere per la frustrazione finché "il suono dei singhiozzi m'è apparso incongruo e ho smesso. Allora ho visto la bellezza che mi circondava. Dentro di me s'è fatto silenzio e è scomparsa ogni rabbia: lì c'ero venuto io. Pretendere che altri m'aiutassero significava non accettare che la mia vita è mia". Verso la fine del viaggio scoprirà, con emozione e meraviglia, che le sue riflessioni erano descritte in un antico testo del maestro zen Huang-Po scritto più di mille anni prima. Il racconto di un viaggio in solitaria eppure pieno di vita, alla ricerca di quel fantasma della libertà così difficile da afferrare.