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Introduzione agli apocrifi dell'Antico Testamento

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Descrizione

Con apocrifi dell'Antico Testamento si designa una vasta letteratura dai contorni indefiniti: opere composte in luoghi diversi e in un ampio arco di tempo, compreso fra il IV sec. a.C. e il IX sec. d.C. Il criterio alla base della loro catalogazione e raccolta è che l'autore pseudepigrafico sia un personaggio dell'Antico Testamento o a esso equiparabile. Molti di questi libri risalgono all'ambiente ebraico-palestinese ed egiziano prima della fine dello Stato ebraico e della distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) o nell'immediata vicinanza alla catastrofe. Parlare di apocrifi implica la considerazione di un canone: apocrifi sono libri esclusi dalla scelta di quelli "canonici" appunto, che muta secondo l'ispirazione religiosa sulla quale si sono formati. Il canone è motivato da un orientamento teologico, sul quale lo studioso non deve basarsi ma dal quale non può prescindere per comprendere gli influssi culturali e religiosi. Qui il contesto è quello della cultura ebraico-cristiana, quindi si considerano gli apocrifi ebraici di carattere religioso che non sono stati accolti in alcuno dei canoni tridentini. Ma è evidente che lo studioso, avendo per oggetto la storia e la cultura e volendo descrivere il pensiero ebraico nel suo sviluppo, deve usare tutti i testi disponibili, canonici e non canonici. Il volume si muove su due binari, uno antico e uno moderno: da un lato presenta i contenuti dei principali apocrifi del Secondo Tempio cercando di usare le loro stesse parole, come un'antologia; dall'altro traccia una storia della loro ricerca, inserita fra le vicende della nostra cultura moderna. È, infatti, con l'illuminismo e i suoi problemi che si cominciarono a studiare - fra le polemiche - gli apocrifi dell'Antico Testamento.
Introduzione agli apocrifi dell'Antico Testamento
16,00

 
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