Molteplici schegge di quello che forse fu un io unitario, traversanti territori non sovrapponibili ma parzialmente comunicanti. Città spossessate da vegetazioni proliferanti, carnevali e Venezie di altri domani, luna park avvolti in nebbie amnesiche, templi oracolari nascosti nel disagio quotidiano, abissi notturni legati a doppio filo con pulsioni amoriali. Una ricomposizione impossibile, traiettorie di deriva verso ultime spiagge, eterno ritorno del diseguale.