Non è soltanto un infallibile investigatore, Nero Wolfe, ma anche un raffinato gourmet e un impeccabile gastronomo. I romanzi e le indagini che lo vedono protagonista traboccano di riferimenti al cibo e alla cucina, tanto che nel 1973 il suo padre letterario Rex Stout decise di dedicargli un volume speciale: un manuale culinario che è insieme un ricettario e un viaggio nel suo mondo affascinante ed eccentrico. Dalle sofisticate creazioni del maggiordomo Fritz alle ricette che, pur nella loro semplicità, persino Wolfe giudica all'altezza del suo esigente palato, oltre duecentocinquanta prelibatezze nate tra un delitto e l'altro, dove ogni piatto è un atto d'amore per la cucina. A fare da contrappunto, l'ironico sguardo di Archie Goodwin, braccio destro del celebre detective, che tenta invano di decifrare il misterioso legame del suo datore di lavoro con il cibo: si tratta di vezzo, rito o semplicemente vizio ben coltivato? Grazie a questo libro, i manicaretti serviti nella grande casa di arenaria sulla trentacinquesima Ovest non avranno più segreti. Dalla colazione alla cena, fino agli spuntini, un universo di delizie si dischiude in queste pagine, dove il lettore scoprirà che la cucina, come l'investigazione, non ammette improvvisazioni: servono istinto, misura e una buona dose di passione. Buon appetito. E attenti agli avvelenamenti.