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La famiglia flessibile. Gli effetti transgenerazionali della flessibilità lavorativa. Il caso di Milano

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Descrizione

La regolazione dei rapporti di lavoro nel nostro Paese è stata oggetto di importanti trasformazioni negli ultimi decenni: il "Pacchetto Treu" (L. 196/1997), la "Riforma Biagi" (L. 30/2003), la "Riforma Fornero" (L. 92/2012) e, da ultimo, il "Jobs Act" (L. 183/2014, con decreti attuativi) hanno accentuato la "flessibilità" nel mondo del lavoro. Per oltre vent'anni, la retorica politica, con lo scopo di supportare i cambiamenti legislativi, ha attribuito poteri taumaturgici alla flessibilità lavorativa: maggiore occupazione, capacità di aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro e una più elevata produttività del sistema-Paese sono solo alcuni dei meno improbabili. Le storie di vita dei lavoratori "flessibili" raccontano esperienze che raramente trovano rappresentazione nei mass-media: professionalità altamente qualificate con una retribuzione al di sotto del limite di sopravvivenza; lavoratrici costrette a posticipare la maternità; uomini e donne senza un'identità lavorativa che possa dare loro dignità di fronte alla società. La letteratura economica, sociale e giuridica frequentemente con analisi transdisciplinari - ha da tempo messo in luce anche le implicazioni meno accettabili della progressiva flessibilizzazione del mercato del lavoro. Fornire un quadro sintetico delle ricerche critiche sul lavoro flessibile è uno degli scopi del volume, che presenta i risultati di tre anni di studi riguardanti 9.936 famiglie del Comune di Milano.
La famiglia flessibile. Gli effetti transgenerazionali della flessibilità lavorativa. Il caso di Milano
18,50

 
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