Basta citare parole come "Chernobyl" o "Fukushima" per richiamare subito alla mente i terribili disastri nucleari che hanno sconvolto luoghi e generazioni per molti decenni. Il tema è notoriamente delicato e foriero di scontri, sovente anche accesi, tra chi sostiene la pericolosità dell'impiego dell'energia nucleare e coloro che invece ne difendono i benefici a lungo raggio. Roberto Augusto Passalacqua adotta una visione fortemente critica sulla grande rete che rappresenta il nucleare in modo estremamente negativo, fornendo il proprio punto di vista sull'argomento in direzione di una riabilitazione utile anche a livello sociale. Palle nucleari è un libro sul nucleare, ma non solo: si parla di cambiamento climatico, della ormai imperativa sobrietà (anti-PIL ma pro-conoscenza), dell'irrazionale e nefasto liberalismo economico (con profitti e consumi illimitati) che oggi ci propone anche di "atomizzare" la produzione di elettricità invece che centralizzarla con minori costi e soprattutto con un minore impatto ambientale. I dati analizzati nel testo evidenziano quanto possa essere più semplice (e vantaggioso per alcuni) manipolare piuttosto che generare conoscenza. Conoscenza sulla quale sono ancora in pochi a investire e che invece è più che mai improrogabile per salvare il pianeta. Questo accorato appello, nell'ultima parte del testo, è rivolto alle giovani generazioni affinché possano, attraverso il sapere scientifico, attuare quelle politiche che, sole, potranno evitare una crisi globale (ambientale, sociale e climatica).