Esce, da questa raccolta, un mondo sfrangiato, disperso, crudele, allucinato, privo di giustizia, perdono, eguaglianza. Il buco nero nel quale lentamente stiamo inabissando non è soltanto il risultato dell'indifferenza e dell'egoismo della nostra società, ma è il risultato della nostra coscienza, della nostra condizione di esistenza. La speranza la puoi spegnere, la puoi giaculare, ma non la puoi cancellare. Rimane lì, ficcata magari come una ù croce, cui ti rivolgi comunque in un atteggiamento sacro di attesa. C'è anche nella sua figurazione più drammatica, quella che sconvolge il pensiero ed il sentimento di un terrorista condannato all'ergastolo: "la speranza è l'ultima tortura; se un uomo non ce l'ha, è davvero libero, perché nessuno lo può toccare".