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L'antica Occhiolà e la rifondazione della città dopo il sisma del 1693

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Descrizione

Il libro ricostruisce le vicende che segnarono, dopo il sisma del 1693, la rinascita dell'antico abitato di Occhiolà nella nuova città di Grammichele. La città viene rifondata a soli tre mesi di distanza dal sisma, con una cerimonia che riprende la solennità e il simbolismo di antichi riti. Vengono seguite con attenzione le vicende della realizzazione secondo l'eccezionale disegno di progetto inciso sulla lastra di ardesia conservata nel Museo Civico di Grammichele, e vengono approfondite le corrispondenze con altri impianti di città, attraverso anche la comparazione delle misure. Si scoprono così le assolute coincidenze col piano di Avola (fondata un mese prima), tanto da ipotizzare una attribuzione allo stesso celebre architetto, il gesuita Angelo Italia. Al pari di Avola, Grammichele è strettamente correlata al Sito Unesco Patrimonio dell'Umanità delle "Città tardo-barocche del Val di Noto", comprendente Noto, Palazzolo Acreide, Scicli, Modica, Ragusa, Militello, Caltagirone e Catania. Si tratta, come scrive l'Unesco, di "una considerabile impresa collettiva, portata con successo ad un alto livello di architettura [...] con particolari innovazioni nella progettazione urbanistica".
L'antica Occhiolà e la rifondazione della città dopo il sisma del 1693
40,00

 
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