In occasione dei 90 anni dalla morte, per la prima volta in italiano una delle raccolte poetiche più dimenticate e più potenti del primo Novecento: le liriche che Rudyard Kipling dedica agli anni della fine: la fine di un impero, di un ordine, di un'illusione. Composte tra l'inizio del novecento e la fine della grande guerra - che gli strappò il figlio - queste poesie sono il diario interiore di un mondo che si frantuma, e di un uomo che tenta di dare senso alla perdita. un kipling diversissimo dall'autore del libro della giungla, che dietro la voce solenne e ferita del poeta, dipana il crollo della fiducia nella civiltà.