La raccolta "Forse sul mio sentiero" rappresenta il tentativo di raccontare il passaggio sulla terra, il suo orizzonte verticale, la memoria di volti e spazi di tempo, di modi di camminare e di respirare la stessa aria. La poesia come metodo di lettura dell'orizzonte esistenziale, come ermeneutica dello spingersi oltre un'immediatezza che sconta la flessione del tempo, la sua unità, senza cogliere i contrari che sottendono al tutto.