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Il futuro lume del remoto vero. Ippolito Nievo e la religione dell'ideale

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Descrizione

Da Dante a Vico, da Cuoco a Foscolo, a Leopardi, a Mazzini, il passato è lo specchio ideale del futuro; e così anche per Ippolito Nievo. Nell'epoca del tramonto delle passioni rivoluzionarie, dopo la disfatta di Novara, è necessario «onorare il passato e affrettare il futuro», con la speranza e con le opere. Sorregge questa religione della coscienza la certezza di un disegno provvidenziale che svolge il suo corso; la illumina la fede nell'avvenire dell'umanità. E così Nievo indica l'ordito ideologico e poetico delle proprie opere, dall'"Antiafrodisiaco per l'amor platonico" alle "Confessioni d'un italiano": la necessità di fondare il progresso del genere umano e il risorgimento delle sorti nazionali su un ideale dello spirito, sulla linfa vitale che lega la memoria alla speranza, i fantasmi del passato all'orizzonte futuro delle idee.
Il futuro lume del remoto vero. Ippolito Nievo e la religione dell'ideale
30,00

 
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