Gilla se ne va dalla città mediterranea dove è nata e cresciuta, forse Cagliari dall'infanzia arcaica e sognante, alla ricerca di un cambiamento, nel momento del passaggio mai netto dall'adolescenza infinita all'età della presunta consapevolezza, ma lo fa senza la certezza di cosa cercare e cosa volere, piuttosto guidata da una necessità indefinita. Con i modi di una quieta irrequietezza, Gilla si trasferisce a Parigi, pulsante come un corpo vivo e specchio del suo animo sull'orlo di una o tante soglie. Questa città fatta di stratificazioni, dove tutto sembra immerso in una sorta di liquido amniotico, sarà per lei popolata di incontri.