All'Avana, nel 1953, pochi anni prima della rivoluzione, Naty, giovane discendente di una benestante famiglia cubana di origini europee - borghese e reazionaria - moglie di un medico americano, conosce un coetaneo idealista, determinato, combattivo. Il suo nome è Fidel Castro. Naty se ne innamora. I due hanno una figlia, Alina, che non verrà mai riconosciuta dal padre e la cui vita sarà per sempre in bilico tra l'amore per Cuba e il legame con gli Stati Uniti, tra gli ideali della nonna Eva, tradizionalista e anticastrista, e quelli della madre, rivoluzionaria ante litteram. Un dissidio interiore che Alina passerà anche a sua figlia.